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Tra le diverse accezioni presenti nelle varie enciclopedie informatiche, che tutto sanno e tutto enunciano, per Welfare Aziendale si intende l’insieme di iniziative, beni e servizi messi a disposizione dall’impresa come sostegno al reddito per accrescere il potere di spesa, la salute e il benessere del lavoratore. La definizione di welfare, termine anglicizzato, è infatti quella di “benessere”, ma anche di “sussidi” e “assistenza sociale” e può essere di carattere pubblico, privato e aziendale.

La concezione, il più delle volte astratta, di Welfare Aziendale trova la sua completezza nella due giorni che il team Wonderlab si è dedicato in quel di Camerota. Lo scorso weekend, infatti, il gruppo di lavoro al gran completo si è ritrovato per assaporare la libertà restituita dall’allentamento delle stringenti norme Covid. Tutto molto bello. Amici, prima ancor di colleghi, che hanno potuto vivere le smussature e le vicende avventurose di un’attività fuoriuscita dall’ambito lavorativo per abbracciare tutti i crismi di quello che si può definire un solidissimo team building.

C’è stato di tutto: le risate, gli scherzi, il cibo, l’allegria. Ma a palesarsi ed emergere con prepotente impeto è stata la smisurata voglia di stare insieme, quel piacere mai effimero di condividere una chiacchiera, un sorriso, un tuffo tra le splendide acque della costa camerotana. Si è partiti con la speranza di divertirsi e si è tornati con la consapevolezza di condividere emozioni e situazioni con un gruppo di lavoro speciale.

Poco più di ventiquattro ore insieme, e nel mezzo tante piccole esperienze vissute all’unisono, come un’unica grande famiglia. A cominciare dal pomeriggio passato a colpi di Concept, un gioco di sagace intuito che ha premiato il faro Dario Guadagno e l’ultimo arrivato Gelsomino Calzaretta. Due ore di sfide, in cui buona parte del team si è focalizzato maggiormente sul corposo aperitivo che sulle strategie da attuare per trionfare. Sullo sfondo, dal balcone della stanza in cui eravamo tutti riuniti, la splendida scenografia paesaggistica di un tramonto mozzafiato che taglia il cielo con i suoi ultimi raggi e va a baciare il mare, creando un solenne connubio. Si giunge alla cena. Apoteosi di sapori e colori, vino e salsedine, con sfondo sonoro che volteggia in base alle onde del mare che fanno da copertina ad un posto estasiante. Mai banale. Anche l’esordio della Nazionale Italiana agli Europei di Calcio sembra non essere così interessante.

 

L’indomani è giorno di escursione. Una piccola barca condotta da un simpatico e curioso skipper d’altri tempi ci conduce tra le bellezze della natura che sanno riservare solo quei posti ancora non defraudati dalla mano umana. L’approdo in una spiaggia appartata, tra le cale della costa camerotana, è il momento clou della giornata. Acqua dolce e cristallina, nel pieno gorgheggiare di flora e fauna marina, rendono unica la nuotata che il sottoscritto e i colleghi hanno il piacere di condividere. Una vera e propria oasi naturale. Il tempo non accompagna il team Wonderlab nel pomeriggio, tant’è che tra una sfida di calciobalilla e una partita a carte nei pressi di un lido limitrofo, si giunge al momento del ritorno a casa.

Un’esperienza unica, che ha rafforzato – per quanto non ce ne fosse ancora bisogno – il collante che tiene saldi i rapporti umani e lavorativi di un gruppo di ragazzi trovatisi non per caso, bensì per scelta. Una scelta che ha un nome e cognome: quella di Dario Guadagno, capo e stratega nell’indovinare ogni mossa. Non solo sul piano lavorativo ma anche, e soprattutto, dal punto di vista umano. Da tutto il team Wonderlab, il ringraziamento più sentito va a lui. 

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